Presentazione dell'unità didattica Accoppiamento pompa centrifuga-impianto di sollevamento.
La presente unità didattica è stata estrapolata dal corso di Macchine a Fluido destinata agli studenti iscritti al quinto anno degli Istituti Professionali con indirizzo Operatore Meccanico.
I contenuti che verranno esposti nelle prossime sezioni, mirano a chiarire allo studente il complesso delle problematiche che possono comportare l'inserzione di una pompa, nella fattispecie centrifuga, in un impianto di sollevamento.
Prerequisiti
Dato il contenuto affrontato, è indispensabile che lo studente abbia già conseguito il raggiungimento di particolari prerequisiti riassunti nel seguente elenco:
1. Dimistichezza con le principali leggi della Fluidodinamica con particolare enfasi rivolta all'equazione di Bernoulli;
2. Conoscenza e dimistichezza di calcolo delle perdite di carico;
classificazione delle macchine funzionanti con fluido incomprimibile;
3. Avere conoscenza e dimistichezza nei calcoli delle principali grandezze fluidodinamiche di rilevante importanza per una pompa centrifuga (prevalenza, portata, potenza e rendimento)
Modalità di descrizione dell'unità didattica e tempistiche previste
L'argomento verrà affrontato in tre lezioni da 2 ore e articolato secondo il seguente percorso:
lezione 1: caratteristica di una pompa centrifuga;
lezione 2: punto di funzionamento di una pompa centrifuga ;
lezione 3:cenni sulla regolazione delle pompe centrifughe; lettura di un
mappatura collinare.
Tali lezioni prevedono inoltre la descrizione di qualche applicazione numerica volta a chiarire eventuali difficolà nell'apprendimento dei specifici contenuti.
Obiettivi attesi
L'obiettivo finale che ci si aspetta che lo studente consegua è quello di saper tracciare un diagramma prevalenza-portata e saper leggere con spirito critico una mappatura collinare di una macchina reale. Ci si augura che le lezioni che seguiranno possano essere efficaci e di guida al fine di conseguire i suddetti obiettivi.
Bibliografia
Macchine Idrauliche Autore: Dadone A. Editore: CLUT
Macchine Idrauliche Autore: Cornetti G. Editore: Il Capitello
Elementi di Macchine Operatrici a Fluido Autore: Napolitano M., Catalano L.A.
Editore: Pitagora Editrice
Meccanica Applicata alle Macchine e Macchine a Fluido Autore: Malaguti P., Zanon A. Editore:
Cappelli Editore

Come si può osservare le curve superiori sono quelle afferenti ad alti numeri di giri, mentre via via che tale numero di giri decresce le curve sono più basse.
Dalle analisi sperimentali emerge che le linee iso-rendimento sono curve chiuse e concentriche come quelle rappresentate in figura 3 e assumono l’aspetto di una “collina”; per tal motivo, l’insieme delle caratteristiche tracciate per ciascun valore di velocità, assieme alle curve iso-rendimento prendono il nome di diagramma collinare della pompa; come si può notare, i rendimenti sono crescenti man mano che ci si sposta dalla periferia della collina alla sua sommità; pertanto è opportuno osservare che le coppie di valori Hm- Q in cui la macchina dà migliori prestazioni, sono quelle che si trovano contenute all’interno della curva di iso-rendimento massimo.
che dipende dal tipo di perdita (distribuita o concentrata) e v è la velocità del flusso. Quando si cominciano a considerare portate via via crescenti e il che vuol dire in realtà velocità del flusso via via crescenti, la curva si impenna secondo un andamento parabolico tipo quello che si riscontra in figura 4; in altre parole, se consideriamo una situazione di funzionamento a regime, la tubazione rappresenterà per la pompa un carico, definibile evidentemente a seconda della portata , costituito dalla somma dell’altezza geodetica più le quote relative alle perdite di carico:
da M1 a M3 scandendo diverse alternative di portata e carico complessivo; si può osservare che sfruttando tale tipo di regolazione si possono ad esempio ridurre le perdite di carico e quindi la prevalenza richiesta alla macchina, pur mantenendo lo stesso sollevamento di dislivello geodetico Hs.
la valvola stessa; la chiusura della valvola viene stabilita in base alle esigenze impiantistiche. A titolo di esempio, se una pompa deve spingere acqua in un circuito (si veda lo schema riportato) verso un’utenza, può essere necessario ridurre la portata al fine di aumentare la prevalenza; in base alle esigenze di portata dell’utenza, è possibile comandare la valvola attraverso un segnale che pilota la sua chiusura o apertura attraverso un regolatore; quanto più si strozza la valvola, tanto più passa meno portata e tanto più aumentano le perdite di carico; questa tecnica è rappresentata in figura 6, dove si vede che al crescere della chiusura della valvola cambia la caratteristica esterna e pertanto il punto di funzionamento che passerà da M1 a M3 e lasciando quindi inalterato il numero di giri della macchina.
due diagrammi, come nelle figg.7, si verificherà anzitutto che la pompa scelta sia idonea all’impianto: tale verifica può essere fatta osservando la caratteristica della pompa; ad esempio, nelle figg. 7 è rappresentata la caratteristica collinare di una stessa pompa accoppiata prima con l’impianto della figura 7a e poi con quello della figura 7b; si nota che la pompa assegnata ha un collinare adatto all’impianto di figura 7a in quanto la caratteristica esterna taglia il collinare stesso sulle linee dei massimi rendimenti; accoppiando invece la pompa con l’impianto di figura 7b la pompa lavorerà sempre con bassissimi rendimenti e pertanto, scegliere questa pompa per sollevare acqua in quest’ultimo impianto, si rivela una scelta sbagliata.
collinare è quello riportato in figura, si stabilisca la portata e la velocità di rotazione della girante della pompa. 